di Federico Gennaccari
Angela Carini ha fatto benissimo a ritirarsi dal match con l’algerina Khelif dopo aver saggiato i primi durissimi pugni scagliati dall’atleta che vanta un livello di testosterone ben superiore alla norma delle donne. Era inutile proseguire il combattimento, sarebbe stato soltanto un “massacro” per di più pericoloso poiché con tutta la protezione del caschetto chi pratica il pugilato rischia sempre.
Qualcuno si è lamentato che quello di Angela non sarebbe stato un comportamento sportivo, poiché l’atleta gareggia fino all’ultimo, ma perché è forse un comportamento sportivo quello di far gareggiare un’atleta così avvantaggiato rispetto alle altre? No.
Ricordiamo che nello sport femminile un livello eccessivo di testosterone viene considerato “doping”. Lo sa bene chi pratica l’atletica leggera, anche se non tutti ricordano il caso dell’atleta sudafricana Caster Semenya costretta di fatto ad abbandonare le gare dopo aver vinto due Olimpiadi sugli 800 metri (nel 2012 e nel 2016), quando venne fissato il limite accettabile di testosterone per garantire condizioni di parità con le altre atlete.
Eh già perché non tutti gli sport sono uguali e la potenza data dal testosterone può squilibrare le gare. E’ il caso della donna pugile algerina Imane Khelif che non ha potuto disputare i mondiali mentre incredibilmente le consentono di gareggiare alle Olimpiadi. Deve esserci chiarezza perché lo sport femminile non può tornare ai tempi delle sovietiche Irina e Tamara Press, campionesse di atletica che “stranamente” si ritirarono quando nel 1966 vennero introdotti i controlli per il sesso.
Intanto ha fatto bene Angela a iniziare la gara e poi a ritirarsi per far capire gli errori dell’organizzazione e di chi vuole rovinare lo sport, magari nel nome del “politically correct” poiché non è sportivo far gareggiare trans con le donne oppure donne che hanno un livello troppo elevato di testosterone.
Intanto hanno rovinato l’Olimpiade ad Angela che, di fatto, si è preparata per quattro anni invano e chissà se fra altri quattro anni potrà essere ancora protagonista alle Olimpiadi. Speriamo di sì.